Nel 1859, a pochi chilometri dal Lago di Garda, si andarono a scontrare pesantemente l’esercito dell’Impero Austriaco e quello dell’Impero Francese, nell’ambito di quella che sarà poi definita dagli storici la “Seconda guerra d’indipendenza italiana”.

Gli scontri furono così violenti e spietati da lasciare numerosi feriti sul campo di battaglia, in balia di sé stessi e delle proprie agonie. Un imprenditore svizzero di passaggio, Henry Dunant, assistette per caso alla carneficina e, rimasto scosso alla vista di tale sofferenza, si prodigò nei primi e improvvisati soccorsi sul luogo di battaglia: Solferino.

Tale evento fu l’incipit che portò alla nascita del più grande Movimento umanitario al mondo: quello della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

Ogni anno, per celebrare la nascita del Movimento, i Volontari che ne fanno parte si riuniscono in concomitanza dei giorni della battaglia (24 Giugno) per festeggiare gli ideali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa e per scambiare opinioni, idee e conoscenze.

All’evento di commemorazione di Solferino del 2019, hanno partecipato anche 4 Volontari del Comitato Agro che, entusiasti di questa prima esperienza internazionale, sono tornati a casa con un enorme bagaglio di consapevolezza e di passione.

Carmelina, da parecchi anni in Croce Rossa ma al primo viaggio a Solferino racconta:
“Un’evento meraviglioso! E’ stato bello confrontarci tra noi, perché ognuno di noi era pieno di tante esperienze ma anche di paure di non riuscire a dare sempre il massimo… questo pensiero comune però ci ha uniti, ci ha fatto riflettere e ci ha migliorati! Poi si è creata una vera e propria famiglia: la Famiglia Croce Rossa!”

Catello, sempre affiatato in diverse attività dell’Agro dichiara:
“L’esperienza più emozionante è stata la partecipazione alla fiaccolata: anche se si sfilava insieme a tanti altri volontari di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, di diverse lingue, bastava guardarsi negli occhi per potersi capire! In quei giorni è stato bello anche il conoscersi meglio con i Volontari a noi vicini: del Comitato di Capaccio-Paestum, del Comitato di Salerno, dei gruppi di Battipaglia, Polla, San Cipriano Picentino… e questo è fondamentale per avere nel tempo una più fattiva collaborazione con tutti gli altri Volontari”

Luigi, appassionato delle dinamiche del Diritto Internazionale Umanitario, afferma:
“Partecipare all’esperienza di Solferino vuol dire vivere la Croce Rossa in una versione esponenzialmente più intensa. Quell’Universalità che conosciamo solo come Principio fondamentale diviene viva e reale, entrando in contatto con i Volontari di tutto il mondo, condividendo le nostre storie, le nostre passioni, il nostro semplice voler stare insieme!
Tutta la gioia esplode all’accensione delle candele per la fiaccolata, dove migliaia di cuori ardenti divampano e tra grida e cori si va formando l’immenso convoglio che attraversa la città, fino al campo. Anche negli attimi di silenzio d’onore, durante il percorso, ci si trova faccia a faccia con i motivi che ci spingono ogni giorno ad indossare la maglietta rossa e ci si sente grati per quello che si continua a fare.
Che si appartenga a una piccola sede o a un comitato di ingenti dimensioni, non c’è differenza a Solferino: ci si riscopre Volontari col cuore, l’anima e l’ingenua gentilezza che ci contraddistingue!”

Valentina, ancora presa da quei momenti di emozione:
“Un’esperienza coinvolgente e inaspettata, bisogna viverla in prima persona per capirne la vera essenza: lo spirito che unisce Volontari di tutte le parti del mondo! In quell’occasione sembravano essere scomparse le tante barriere linguistiche: eravamo tutti una grande famiglia, unita da quelli che sono i 7 principi della Croce Rossa!”

 

© Croce Rossa Agro

Categorie: News

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